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Comunico ergo sum

Comunico ergo sum

 

Comunico ergo sum! Ecco la password per fare business nel mondo 2.0! Hai un sito, sei sui motori di ricerca, sui social, su youtube, ma manca ancora qualcosa… I giornali hanno mai parlato di te? Una buona rassegna stampa, oltre ad essere un ottimo biglietto da visita, è anche un fantastico strumento commerciale e te lo dico per esperienza. Quando mi capita di poter condividere con alcuni potenziali clienti, gli articoli che parlano di me e del mio lavoro usciti sul Corriere della Sera, [link 1] [link 2], le trattative hanno una grande accelerazione. Ma se di te non hanno mai parlato né on line e né off line, cosa puoi fare?

Diventa una notizia! Uno dei neologismi giornalisti più diffusi tra i tecnici del settore è “notiziabilità”, che significa: produrre un contenuto d’interesse per un pubblico in generale o un target specifico. Ad esempio, se hai inventato un nuovo tipo di motore per auto che funziona grazie a bucce di arancia, è una notizia che potrebbe interessare tutti. Mentre se hai inventato un nuovo sistema per il taglio del prosciutto con il laser, sarà d’interesse solo per i gestori di boulangerie.

E se vuoi semplicemente far sapere che hai aperto una nuova sede della tua azienda? Come notizia in sé non è di certo interessante se non per te, i tuoi collaboratori e i tuoi competitor. Ma se puoi agganciarti a una notizia locale, nazionale o che riguarda un tema specifico attuale, che senza troppi voli pindarici è vicina alla tua impresa, allora ci si può provare. In forma “iperbolica”, il titolo potrebbe essere: “Pil ai minimi storici! Nonostante la crisi la Acme apre un nuova sede a Qualcosopoli ”. Le cose, oltre a essere ciò che sono, sono anche ciò che sembrano e basta solo modificare il punto di vista perché tutto cambi, anche se tutto ciò che è rimarrà comunque ciò che è.

Un comunicato stampa da “urlo”! Se sei bravo a scrivere, no problem, ma se non lo sei? No problem uguale! Dovrai impegnare semplicemente più tempo e cura di quanto non farebbe chi già scrive per mestiere, oltre a seguire questi semplici consigli:

No Advertising! Quello che non devi fare, perché il tuo comunicato stampa abbia qualche chance di essere letto, è renderlo un messaggio pubblicitario. Analizza con attenzione l’oggetto della comunicazione, come se lo guardassi dall’esterno, e tenta di capire che impatto avrà sulla realtà e come puoi comunicare questa cosa in modo coerente e interessante.

Parla come il tuo pubblico. Se il tuo target non è formale, anche il tuo comunicato stampa non dovrà esserlo. Se hai qualche dubbio, fai un giro su Google e prova a capire come comunicano, in modo efficace, i tuoi competitor. Non usare forma gergali e ricorda che quello che dirai dovrà essere “interessante” o, meglio, “utile” per chi lo legge.

Il titolo: la vera trappola dell’attenzione. Quando scrivi un comunicato stampa, al 99% lo leggerà un giornalista. Digli subito quello che c’è, già dal titolo. Talvolta qualche gioco di parole può anche essere interessante e affascinare, ma la chiarezza vince sempre su tutto! Non lo dimenticare. Se il tuo comunicato stampa è legato a una zona geografica specifica, potrebbe essere importante includerla nel titolo, o, al quanto meno, indicarla come prima parola del comunicato.

Chi, cosa, dove, perché, quando, come. Forse lo avrai sentito già tante volte, o forse no, ma in entrambi i casi è importante tenere sempre a mente queste quattro “chiavi d’accesso” all’attenzione di chi legge.
Se risponderai a queste domande, nel modo più chiaro e preciso possibile, avrai fatto un comunicato stampa degno di questo nome. Una tecnica che ho usato spesso è quello di rispondere a queste domande creando un elenco puntato. Se fai così il comunicato si scrive praticamente da solo.

Se serve approfondisci. La regola generale prescrive di non scrivere più di una facciata A4. Talvolta, però  alcuni comunicati, soprattutto se hanno un contenuto tecnico, hanno bisogno di un ulteriore approfondimento. Quello che puoi fare è separare il comunicato in due parti. Nella prima segui i principi che già ti ho spiegato e nella seconda parte, che dividerai graficamente dal comunicato stampa di base, potrai zoommare su alcuni dettagli importanti, ai quali non hai potuto dedicare spazio nel “comunicato di base”, per sintesi od opportunità. In questo modo darai a chi vorrà diffondere il tuo comunicato sia la possibilità di proporlo in forma sintetica, sia in forma più dettagliata, se funzionale ai suoi scopi di comunicazione.

Usa numeri al posto degli aggettivi. Come detto in precedenza, il tuo comunicato non è uno spot pubblicitario. Quindi non usare aggettivi come “fantastico”, “meraviglioso”, ecc… ma esprimi concetti in forma analitica, così che nella mente di chi legge si creino i giusti sillogismi. Ad esempio, devi scrivere un comunicato stampa per il lancio di una nuova auto, quello che non dovrà mai comparire

all’interno del testo è una frase tipo “La nuova AcmeCar  è una macchina ad alta efficienza energetica progettata per ridurre i consumi di carburante”, perché, se seguirai le mie indicazioni scriverai “La riduzione del 50% l’emissione di Co2, rispetto ai motori attualmente in circolazione, permette alla nuova AcmeCar, di percorrere 100 km con soli 3 litri di carburante”

Aggiungi una dichiarazione. L’aspetto umano nella comunicazione, crea sempre coinvolgimento e leggere qualche parola del presidente della compagnia, dell’associazione o dell’inventore della tale cosa “x”. Se è possibile fai parlare “qualcuno” nel tuo comunicato.

Occhio alle immagini. Anche l’occhio vuole la sua parte. Perciò, quando invii un comunicato, ricorda sempre di aggiungere una foto. fai però attenzione a questi aspetti:

  1. Non deve essere enorme, altrimenti rischi di intasare la mail di chi la riceve.
  2. Non mandare troppe immagini.
  3. Le foto che invii devono essere di ottima qualità.

Se, però è importante aggiungere foto ad alta risoluzione, utilizza sistemi come Google Drive o WeTransfer per inviare le foto. In questo modo avrai la certezza di non inviare mail enormi che difficilmente saranno lette.

Correzione delle bozze. È davvero importante che questa operazione non la faccia chi ha scritto l’articolo o se proprio deve essere la stessa persona, sarebbe il caso che la correzione avvenisse qualche ora dopo la stesura del comunicato, se non il giorno successivo.-

Invialo al momento giusto. Programma in modo strategico il momento dell’invio del comunicato stampa ai media con cui sei in contatto. Se la pubblicazione sarà soggetta a più approvazioni, e lo sai, anticipati il più possibile, se poi devi inviarlo anche a quotidiani, sincerati di farlo qualche giorno prima, o al massimo, nella mattinata del giorno precedente a quello dell’eventuale evento che vuoi diffondere.

E ora? Ora invialo alla tua mailing list di testate, giornalisti e blogger. Ma se ancora non hai una lista di indirizzi a cui inviare il tuo comunicato, puoi sempre acquistarla. Eccoti un paio di siti dai quali puoi iniziare: Agenda del Giornalista e Mediaddress.

Se poi hai bisogno ancora di ulteriori chiarimenti, contattami pure. Sarò felice di darti qualche altro consiglio.

 

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